Villa Pastori, come la maggior parte delle ville Venete, ha nella proprietà una Cappella ancor oggi consacrata.
Infatti, non bisogna dimenticare che, anche se le Ville furono costruite per essere utilizzate come residenze estive, erano anche il centro sociale di una grande proprietà terriera (che nel nostro caso era grande più di 80 ettari) e quindi necessitava di strutture adatte alla gestione e assistenza di un gran numero di persone, famigliari, servitù della Villa e addetti alla lavorazione della terra e alla cura degli animali.
Non essendoci in zona tra fine 700 e metà 800 alcuna chiesa, la piccola cappella di Villa Pastori serviva come luogo di culto per gli abitanti del contado. Un prete veniva dalla Parrocchia più vicina per celebrare il rito: matrimoni, battesimi, e la Domenica la Messa.
Ancora adesso viene celebrata una Messa una volta l’anno per celebrare i morti della famiglia.
Veniamo alla struttura della Cappella: la pianta della sala centrale è ottagonale: al posto di due lati troviamo il portale e di fronte l’arco trionfale attraverso il quale si accede al presbiterio o meglio alla saletta dove si trova l’altare settecentesco in marmo policromo.
Le otto pareti (in due delle quali si trovano due graziose nicchie) continuano verso in verticale diventando delle vele che si riuniscono verso l’alto. Durante il restauro del tetto si è trovato un complesso sistema di tiranti, che sostengono la volta dall’alto, collegati alle travi portanti del tetto.
Pregevoli il tabernacolo, il reliquiario e le grate al fianco dell’altare, utilizzate nel passato come confessionali. Infatti una stanza dietro l’altare custodiva una piccola sacrestia, non più esistente, nella quale il prete ascoltava i fedeli da dietro le grate.
Interessanti anche i quadretti residui di una Via Crucis ottocentesca.
Il pavimento della Cappella è il risultato del primo restauro della Villa dopo l’acquisto da parte dei Pastori. Fu costruito secondo la metodologia del “terrazzo veneziano”, piccoli frammenti di marmo immersi in un legante tipo cemento, calce o cocciopesto, ed adesso in alcune parti è in non buone condizioni. Resta visibile un inserto centrale con riferimenti all’anno del restauro (1860) e dei nomi dei proprietari.
La cappella dovrebbe essere dedicata a San Francesco d’Assisi.