La storia di Villa Pastori è cominciata verso il 1780, come molte altre Ville Venete. Molte famiglie nobili veneziane, in quegli anni, costruirono nelle loro campagne in terraferma una nuova residenza, per cercare rifugio dal caldo e dal caos di Venezia. Fra di loro vi era la famiglia del Conte De Curnis che diede inizio alla costruzione della Villa.
La famiglia Pastori acquistò la proprietà dal Conte nel 1830, leggenda vuole che la decisione di vendere fu determinata dalla morte della moglie nel canale adiacente alla villa.
Da quell’anno, nel quale venne acquistata dal medico Carlo Pastori e da sua moglie Elisa – i miei trisavoli – , Villa Pastori è sempre rimasta nella stessa famiglia. Il mio nome è Alessandro Sisto, e, assieme ad altri membri della famiglia Sisto – Stefano ed Andrea, siamo gli attuali proprietari di Villa Pastori, tutti diretti discendenti dell’iniziale famiglia Pastori. Abbiamo deciso di mantenere il nome “Villa Pastori” alla Villa, per onorare la memoria della nonna Irene Pastori (1886 – 1976), la cui eleganza e signorilità ben ha rappresentato lo spirito del tempo.
Nella metà dell’800, il primo proprietario Pastori decise di ampliare la villa per poter accogliere la sua numerosa famiglia – composta da ben 9 figli. I lavori di ampliamento permisero l’aggiunta delle due parti laterali dell’edificio principale, che possono essere facilmente individuate guardandolo frontalmente.
Fino alla fine degli anni ‘40 dello scorso secolo, gli abitanti di Villa Pastori vivevano grazie ai proventi della coltivazione dei terreni circostanti (quasi 100 ettari) e la vita scorreva quasi come un secolo prima. Villa Pastori costituiva un mondo autonomo, con le sue terre, l’allevamento degli animali necessari al sostentamento familiare – maiali, mucche da latte, galline ed altri animali da cortile – la sua piccola cappella, ed il personale necessario per la gestione delle terre e della casa.
La barchessa a nord, dove nel 2005 sono stati ricavati i tre appartamenti per gli ospiti, veniva utilizzata come magazzino per la conservazione delle derrate alimentari, per il parcheggio delle carrozze e successivamente delle automobili. Nella barchessa a sud c’erano invece, la cappella (ancora esistente e consacrata), le stalle per i cavalli e, nella parte superiore, il granaio ed il ricovero per paglia e fieno per l’allevamento dei cavalli.
Durante la seconda guerra mondiale, per sfuggire ai bombardamenti ed avere cibo più facilmente disponibile nella campagna circostante, molti membri della famiglia sfollarono a Mira da diverse città. Verso la fine della guerra, Villa Pastori fu per pochi giorni anche sede del comando di un’armata inglese, che stava attraversando il Veneto per raggiungere i confini con l’Austria. Fu una vera cuccagna per gli abitanti della Villa, grazie alla generosità degli ufficiali inglesi, che donarono razioni militari ed alcuni cibi, come zucchero e cioccolato, non utilizzati dalla metà del 1943.
Divisioni testamentarie alla fine degli anni ‘40 cambiarono di molto la situazione della Villa. Gran parte dei terreni circostanti furono venduti, portando ancora ad un cambiamento dello stile di vita. Fino a quel momento la villa era abitata per tutto l’anno, almeno da una parte della famiglia, in seguito, con la dismissione delle attività agricole, venne utilizzata solo durante le ferie estive. In particolare, mia nonna Irene, che aveva ereditato la proprietà della villa nel 1952, e mia madre Eros Scognamillo (1915 – 2001), divenuta proprietaria nel 1976, passavano almeno tre-quattro mesi durante l’estate in Villa, curandone la manutenzione e continuando la tradizione delle ferie estive in Villa dei Veneziani, ben descritte dal Goldoni nella sua Trilogia della Villeggiatura.
Siamo orgogliosi di essere i proprietari di Villa Pastori da ben cinque generazioni, ma dietro di noi sono già pronte altre due generazioni di figli e nipoti, che speriamo possano continuare la tradizione di aprire la Villa a tutti gli amici e godere della sua tranquilla atmosfera.